CALICE AL CORNOVIGLIO

Càlice al Cornoviglio (Calice in ligure[3]) è un comune italiano di 1 082 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria. Le notizie più antiche riguardanti il borgo di Calice al Cornoviglio risalgono agli inizi dell'XI secolo[4] quando il complesso fu proprietà dei vescovi di Luni e poi dei Malaspina, come attesta un documento del 1033[4] con il quale il marchese Adalberto destinò al Borgo San Donnino (l'attuale Fidenza, nel parmense) alcune proprietà, tra cui Calese.Sotto la Repubblica di Genova divenne un'importante postazione contro gli attacchi dei Milanesi che, tuttavia, riuscirono a distaccare Madrignano da Calice, togliendolo ai Fieschi. Dopo la congiura di Gianluigi Fieschi del 1547 Calice passò sotto il dominio dei Doria[4], per tornare per breve tempo nelle mani dei Malaspina (1710). Questo continuo mutare di padroni precedette la definitiva concessione, nel 1772[4], dei Malaspina a Leopoldo II, sovrano del Granducato di Toscana. Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte, all'interno del Primo Impero francese, venne inserito dal 13 giugno 1805 al 1814 nel Dipartimento degli Appennini. Nel 1847, con l'esecuzione del trattato di Firenze di tre anni prima, Calice ed il suo territorio passarono dal Granducato di Toscana al Ducato di Modena e Reggio. Rientrato nei confini del Regno d'Italia, il territorio, dal 1859 al 1923, fu eletto a capoluogo dell'omonimo mandamento del circondario di Massa facente parte della provincia di Massa e Carrara; assunse l'attuale denominazione nel 1863[5]. Con l'istituzione nel 1923 della provincia della Spezia passò sotto questo ente amministrativo[6]. Subisce infine gli ultimi aggiustamenti e assestamenti del territorio comunale proprio nel 1923 con la cessione della frazione di Veppo al comune di Rocchetta di Vara[7]. Dall'ottobre 1943 al giorno della Liberazione, Calice al Cornoviglio fu centro nevralgico delle attività partigiane nella val di Vara. Il 19 giugno 1944, il castello di Calice, presidio della Guardia Nazionale Repubblicana, fu attaccato in forze da un gruppo di partigiani giellisti al comando di Daniele Bucchioni detto "Dani", insieme ad alcuni partigiani del maggiore inglese Gordon Lett. L'attacco fallì, ma dopo pochi giorni i fascisti si ritirano da Calice. Il presidio fascista durò per pochi mesi, e fino al 25 aprile 1945, Calice venne considerato dai gruppi partigiani che vi operavano, territorio liberato. Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, fino al 2011, della Comunità montana Val di Vara. Il 25 ottobre 2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa e Carrara)[8] con esondazioni, danni, vittime e dispersi in diverse località del territorio ligure e toscano. Tra i comuni più colpiti c'è anche Calice al Cornoviglio e frazioni dove le precipitazioni intense hanno provocato danni alle abitazioni, alle attività commerciali e ai collegamenti stradali .

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